Valsesia – In Val Vogna tra i pascoli del piano montano: un articolo sull’ultima erba e sui fiori sbocciati al sole di settembre. Una serie di osservazioni episodiche tra i corsi d’acqua, i prati, i boschi e la gente…
La fotocomposizione in alto mostra due particolarità della Valle: i pascoli e i larici che li circondano. Nell’inserto circolare una farfalla del genere Polygonia, nota come “farfalla foglia” per le indubbie capacità mimetiche che mostra. Le farfalle del genere Polygonia presentano, nella pagina inferiore della ali, una C bianca. Tale caratteristica dà il nome alla specie più conosciuta, la Polygonia C albus, ma troviamo anche altre specie simili: delizia e croce degli entomologi impegnati nella loro catalogazione.
La foto a lato mostra la natura difficile dei pascoli. I bovini fanno parte della razza Bruno-alpina e il loro aspetto rivela il notevole miglioramento genetico messo in atto dagli allevatori. Questi animali sono atti a sopportare il clima mutevole del piano montano e ne sfruttano le magre risorse adattandosi a terreni impervi. Nella foto a lato brucano sul ciglio di un burrone nei pressi del torrente Vogna. Siamo nei pressi del bivio del sentiero che porta alla frazione Peccia, ma l’insediamento e il lago che la caratterizza sono agevolmente raggiungibili percorrendo uno sterrato che si snoda tra i fianchi della montagna e le gole segnate dalla forza erosiva del torrente…
Osservazioni e appunti tra acqua, prati, pascoli e boschi Dalla frazione Sant’Antonio verso i pascoli…
Settembre: verso l’autunno – A settembre le giornate di sole permettono ancora di tagliare e far seccare l’erba. Come già illustrato in un articolo precedente, dai prati che fanno della zona una “Valle delle Meraviglie” si ricava un foraggio prezioso…
Dai primi di settembre alla fine del mese il paesaggio della Valle cambia in modo radicale. Per quanto riguarda gli animali selvatici di grossa taglia occorre precisare che in primavera si potevano avvistare con una certa facilità. In seguito – con l’arrivo delle mandrie e degli escursionisti – si sono spostati verso angoli remoti.
Dove l’erba non può essere falciata troviamo gli animali domestici al pascolo. Più su, gli angoli meno accessibili sono riservati alle rustiche e adattabili capre: sanno arrampicarsi anche dove gli altri erbivori di taglia maggiore farebbero fatica ad arrivare. Intanto, con i primi freddi le mandrie scendono dai pascoli alti e si portano verso il fondovalle…
Il link porta a un articolo sulla monticazione delle mandrie…
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Tra pascoli e boschi, prima del freddo…
Dalla Frazione Sant’Antonio il viaggio prosegue tra i prati che costeggiano la pista sterrata. Più a monte, nelle radure e nei pascoli l’attenzione si posa in particolare tra i cirsi e i cardi che – grazie alle loro spine – sono stati risparmiati dagli erbivori. Fino ad agosto si poteva ammirare il volo pigro delle Zigene, ora hanno compiuto il loro ciclo riproduttivo ma troviamo altre specie di farfalle e miriadi di insetti che sfruttano l’ultimo polline…
Nelle foto in alto alcuni insetti tra le piante dei pascoli e il torrente. A sinistra un esemplare maschio di Decticus verrucivorus. Al centro, su un cirsio in fiore, una cetonia e un bombo. A destra una delle tante farfalle che cercano nettare tra la menta in fiore che cresce nelle zone umide presso i corsi d’acqua…
A destra: Ditteri e bombi che si contendono le ultime risorse alimentari – I fiori di settembre vedono avvicendarsi una miriade di insetti in competizione tra di loro per la raccolta del nettare e del polline. La foto del Cirsio lanoso a fianco riesce a dare l’idea degli “affollamenti” che si possono osservare sui capolini colorati che presto si chiuderanno per disperdere i semi. Tra i fusti scossi dal vento troviamo pure i piccoli predatori: i ragni, ad esempio, hanno ormai raggiunto il loro massimo sviluppo. Tra gli Aracnidi appostati in attesa di preda è abbastanza facile notare le tele del Ragno crociato e del Ragno a foglia di quercia.
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Nei boschi
La vegetazione e i versanti. Il torrente Vogna scorre in una valle dove ai fianchi ripidi delle montagne si alternano spazi verdi plasmati dagli interventi umani. Lungo il tracciato principale troviamo le ultime latifoglie con il Sorbus aria e il Sorbus aucuparia che già mostrano il colore rosso dei frutti in via di maturazione. Sui versanti quasi inaccessibili prosperano le conifere sempreverdi, ai bordi dei pascoli i larici.
Gli interventi umani sono ben visibili nei frassini “spinati”: le loro foglie sono preziose per l’alimentazione del bestiame (soprattutto le capre ne sono ghiotte) e la potatura annuale dei rami teneri è a tutt’oggi praticata. Oltre le costruzioni i sentieri si snodano tra alberi e arbusti sempre più radi e provati dall’inclemenza del clima.
Se – così come è avvenuto in questo settembre 2020 – il freddo arriva all’improvviso… l’autunno inoltrato molto probabilmente mostrerà colori decisamente smorzati. Se, al contrario, non ci saranno gelate precoci gli aghi dei larici prima di cadere assumeranno le caratteristiche tonalità che evocano l’arrivo dell’inverno. E il paesaggio sarà caratterizzato dalle intense sfumature di colore delle latifoglie …
Vai a Larici e lariceti Farfalle: la Nimphalis antiopa
Questo “taccuino di appunti” ambientato nel settembre della val Vogna chiude con il racconto di un incontro inaspettato con la Nimphalis antiopa, una farfalla di cui si tornerà a parlare in Insetti in montagna. L’antiopa compare ciclicamente, è rara in parecchie località ma abbastanza presente in altre. Quando la avvistai per la prima volta ai primi di settembre prese rapidamente il volo e, seguendo il vento del torrente, lo attraversò lasciandosi portare in direzione del fondovalle. Verso le fine di settembre le cose cambiarono radicalmente: gli esemplari – numerosi e confidenti – si lasciarono fotografare senza grosse difficoltà…
La “Vanessa antiopa” (Nymphalis antiopa) è stata battezzata con vari nomi. Tra questi “farfalla blu”. Verso la fine di settembre era presente in numerosi esemplari che si posavano sulle pareti umide delle rocce alla ricerca di sali minerali. Nei pascoli i cirsi e i cardi erano quasi tutti disseccati, i fiori erano sempre più rari e negli alpeggi della Valle Vogna (una delle tante “Valli delle meraviglie” dell’arco alpino) le mandrie sfruttavano le ultime risorse prima di scendere verso il fondovalle.
Alcuni link portano a “Pagine in costruzione”, altri articoli sulle Valli sono in corso di realizzazione: vi si raccoglieranno le foto più significative relative ai titoli che vi compaiono e, insieme ai documenti fotografici, sarà utile descrivere il contesto in cui sono state realizzate. Il progetto – ambizioso ma realizzabile nel tempo – vedrà la collaborazione di quanti avranno immagini da inviare e qualcosa da raccontare. Parlare con la gente che vive nelle vallate è sempre interessante, così come far conoscere al mondo le particolarità che caratterizzano le Valli del Fiume Sesia e le altre realtà ambientali della Penisola. Detto in breve, si opera in un contesto Glocal, ovvero si racconta di un territorio a volte poco esteso per esplorarne gli aspetti nascosti e per farlo conoscere al resto del mondo…
Franco Gray (All’anagrafe: Franco Bertola)
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