cariceto

Il cariceto alla sommità del laghetto di Sant’Agostino in estate, quando le erbe crescono rigogliose

Attorno al laghetto di Sant’Agostino troviamo ambienti diversi:  boschi, pietraie, radure e zone soggette ad allegamenti periodici. Noto per la riproduzione del rospi, il sito presenta ben altri interessi sia dal punto di vista naturalistico che culturale…

Ciclo anfibi anuri

Il ciclo degli anfibi anuri. I girini di rospo si formano in lunghi cordoni, quelli di rana in masse gelatinose. Le rane depongono le uova in primavera, poi le uova nere e rotonde diventano girini. Le zampe posteriori spuntano nel giro di un mese e, quando compaiono le anteriori, i girini perdono la coda. Durante l’estate gli anfibi iniziano la loro avventura sulla terraferma : le rane verdi rimangono legate alle pozze d’acqua, i giovani rospi e le rane temporarie si disperdono tra i boschi. (Disegno di Sebastiano Monti)

Dall’acqua alla terra

Rana di bosco, o rana temporaria

Un esemplare di rana temporaria. Come i rospi, le rane temporarie frequentano l’acqua nel periodo della riproduzione, poi si disperdono nelle zone fresche. È facile infatti incontrarle nel sottobosco umido, nelle radure e anche presso i rigagnoli ma – a differenza delle rane verdi – non si limitano a frequentare i bordi degli stagni. (Foto: Franco Gray)

 

 Pagina in costruzione Quanto fin qui pubblicato sul laghetto di Sant’Agostino e i suoi dintorni  è solo in abbozzo: si raccolgono pertanto osservazioni ed esperienze di ricerca. Gli argomenti trattati spazieranno tra la fascia pianeggiante che, attraverso il Sasso dell’Acqua Corna, porta all’invaso inferiore e la mulattiera che da Roccapietra raggiunge il sito. Le osservazioni proseguiranno  quindi verso i resti del Castello di Arian, sull’altura che chiude gli invasi. Chiunque abbia idee e materiale da pubblicare può contattarci.