Cianciarella

Cinciarella e ultima neve (Foto: Franco Gray)

Primavera 2021: un “risveglio” che, per gli umani,   deve ancora tenere conto delle restrizioni da rispettare per cercare di sconfiggere il Covid 19, il cosiddetto “nemico invisibile”.  L’articolo propone immagini – alcune risalenti ad altre primavere –  scattate tra marzo e aprile alle diverse altitudini e latitudini, con la speranza che la prossima primavera consenta di viaggiare da un luogo all’altro alla ricerca di nuove emozioni e di altre scoperte. 

Con una carrellata di immagini e di appunti si vogliono sottolineare i cambiamenti che portano all’equinozio. Una “festa del risveglio” che tuttavia si presenta in modo diverso da luogo a luogo: se il clima mediterraneo vede esplosioni di vita e di colori, sulle montagne, anche alle quote stabilmente popolate, possiamo vedere nuovi fiocchi di neve che vanno ad aggiungersi  a quella che  ancora ricopre il suolo. Anche quest’anno la primavera è iniziata il venti marzo… e la “vecchia” data del 21 marzo è ormai destinata ad essere cancellata…

FOGLIA 100-x-75   Oltre il calendario: i segni della ripresa primaverile dovuti all’aumento della luce e del calore

Primavera:  farfalla, scoitattolo, cicogna sul nido (Fotoc.: Franco Gray)

Il risveglio della primavera – Foto di repertorio (Fotocomp. Franco Gray)

 Il risveglio – Nelle foto in alto i segni del risveglio primaverile. A sinistra la Cedronella su un violetta appena sbocciata. La farfalla (che sverna allo stato adulto) sulle colline della Bassa Valsesia appare con il primo sole. Al centro uno Scoiattolo rosso tra i germogli: i lunghi peli delle orecchie spariranno con l’aumento della temperatura. A destra una cicogna che riassetta il nido sulla sommità di una conifera. 

 

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 2021, Valsesia: dalla Pietra Croana alla Val d’Otro…

La Pietra Croana e i fiori del mirabolano. Inizi di primavera

Bassa Valsesia, dal 19 al 20 marzo, a cavallo della primavera (Foto: Franco Gray)

Foto in alto – a sinistra: Bassa Valsesia con la mitica Pietra Croana (m 699 slm) palestra di roccia e già dimora del leggendario Badich. A destra: se i boschi sono ancora spogli, nei coltivi (spesso in abbandono) i mirabolani sono già in fiore. siamo a circa 350 m di altitudine…  

I giorni a cavallo degli inizi della primavera hanno trovato la Valle alle prese con i problemi del contenimento della pandemia ma non per questo si sono interrotte le comunicazioni tra le colline  e le montagne: chi non  poteva essere presente ha infatti potuto usufruire delle immagini e delle nuove che rimbalzavano tra i social.  Se nella Bassa Valle un vento freddo ha posticipato alcuni cicli biologici, nell’Alta Valle la neve ha ancora una volta imbiancato il paesaggio. Fenomeno al quale si è peraltro abituati: in anni passati i fiocchi bianchi  hanno turbinato nel vento anche ad aprile… 

Fiori  neve a Scopello

Valsesia, Scopello – Verso la primavera (Foto: Roberta Cattaneo)

 Foto in alto – lasciata la Bassa si arriva a Scopello (659 m slm). Qui il clima si fa più freddo e sui fiori che fanno capolino il 19 marzo cade ancora un poco di neve. 

Da Scopello all’Alta Valle: Val d’Otro… che altro?

Primo giorno di primavera, Val d'Otro

In Val d’Otro, 20 marzo 2021 (Foto: Francesco Enzio)

 La Val d’Otro –  In questi giorni in Val d’Otro – così come nelle altre località della Valle – i non residenti non sono ammessi: la pandemia ci vede in zona rossa, ma passerà anche questa. La località in tempi “normali” si raggiunge “pedibus calcantibus” seguendo il sentiero che  conduce alle frazioni Felleretsch, Follu, Tschukke, Dorf, Scarpia e Weng. La necessità aiuta a superare le difficoltà: se non si possono raccogliere manu propria notizie e altro materiale, ci si può tuttavia affidare alla Rete per cui – in questo caso specifico – l’articolo riporta le immagini e i testi che Francesco Enzio ha avuto la cortesia di inviare… 

Scrive Francesco dalla Frazione Weng, in Val d’Otro:

Da una baita della Val d'Otro, 20 marzo 2021

Da una baita della Val d’Otro, 20 marzo 2021 (Foto: Francesco Enzio)

[…] Val d’Otro, Weng, una delle 6 frazioni della val d’Otro, la più discosta e isolata dove io, unico residente fisso nella valle, vivo e lavoro. Il merlo è parte della eterogenea combriccola che mi tiene compagnia durante il lungo inverno. Oltre a lui ci sono svariate specie di volatili, a volte viene a svernare qui anche una coturnice, penso attratta dai tanti chicchi di segale che si nascondono tra le assi delle lobbie. Ci sono poi i lupi, che da un paio d’anni, soprattutto in tardo inverno, gradiscono la pace del luogo, dove possono pasturare indisturbati sui tanti caprioli che popolano la valle. E ancora volpi, ermellini, lepri, camosci e qualche cervo. Completano la compagnia la mia cagnetta e un gatto vagabondo, che quest’inverno ha deciso di passarlo con me. È tutto… a parte il molto altro che questa valle meravigliosa avrebbe da raccontare… saluti!

Inutile aggiungere che sono in programma nuovi articoli su queste e altre località della Valsesia. Testi e foto che nasceranno da incontri, sopralluoghi, camminate…

Per saperne di più:

Val d’Otro – wikipedia

 

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Franco Gray (all’anagrafe: Franco Bertola)

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