Tra i prati stabili – Portale (in costruzione permanente) dedicato alla vita selvatica e alle attività umane tra gli spazi verdi.
I link rimandano alle diverse realtà che – curiosando nello spazio e nel tempo – il viaggiatore potrà incontrare muovendo dalle fasce collinari ai pascoli di montagna…
Erbe e alberi: navigare tra mari di piante dalle fasce pianeggianti ai monti...
Per un articolo introduttivo…
Vai a Prati stabili, natura sotto controllo
1 – Tra le colline: i prati delle zone pianeggianti…
La fotoelaborazione in alto mostra un ambiente pedemontano: a sinistra un prato stabile, a destra una coltivazione di cereali. Sullo sfondo troviamo la demarcazione tra piante coltivate e vegetazione spontanea: siamo dunque nella fascia di transizione nota come ecotono. Vi troviamo animali che, lasciata la protezione offerta dalla macchia, si spingono nei coltivi. La fauna tipica di queste zone pianeggiati vede infatti la presenza di un altissimo numero di specie: tra queste i consumatori erbivori stanziali, quelli vaganti e i carnivori che, spesso di passaggio, si avventurano tra le coltivazioni alla ricerca di prede…
In costruzione: Dove finisce il prato: le siepi…
I margini dei prati con le piante che si spingono verso i coltivi cercando di occuparli. Siamo in un ecotono, ovvero nella zona di transizione tra la “natura sotto controllo” e l’ambiente che – sebbene fortemente influenzato dalle attività umane – possiamo già definire “naturale”. Dove finisce l’erba e cominciano gli arbusti troviamo insediamenti da esplorare con cautela. Il nido celato tra i rovi, ad esempio, è stato individuato per caso grazie al pigolare dei nidiacei che reclamavano cibo. In questo caso una foto e via, senza disturbare e lasciando che i genitori facciano il loro lavoro…
2 – Dalle fasce collinari ai prati pedemontani…
Con l’aumento dell’altitudine la terra coltivabile si fa via via più scarsa e avara. Le fasce pianeggianti e i prati da foraggio diventano spesso i giardini delle seconde case ma si può assistere alla presenza di due mondi che interagiscono e quasi si compenetrano: attorno alle villette e ai capannoni industriali, circolano pure i moderni mezzi agricoli che – sia pure di modeste dimensioni – permettono di produrre fieno o di trasportare il foraggio verde in stalla mediante i rimorchi che tagliano e caricano l’erba…
In costruzione permanete: Piante selvatiche commestibili
Per quanto riguarda le erbe da utilizzare in cucina, i prati e le siepi che li circondano sono una miniera di risorse. Con i primi tepori, troviamo le foglie del tarassaco, quelle della bistorta e le note “verzole”. Ai margini spuntano i getti degli “asparagi selvatici” della foto a lato. Abbarbicati agli arbusti si notano i teneri germogli del luppolo, e l’elenco potrebbe continuare a lungo. Gli articoli che seguiranno vogliono tenere in considerazione le collaudate esperienze locali cercando di fare chiarezza sulle diverse specie di piante selvatiche utilizzabili senza rischi per la salute (attenzione alle specie tossiche!), far rivivere alcune ricette e illustrare le piante aromatiche più comuni. Nel medesimo tempo si vuole promuovere un tipo di raccolta compatibile con l’ambiente: alcune piante sono protette e – per quanto gustose – vanno lasciate dove sono nate…
Vai a Piante alimurgiche
3 – Prati tra i monti…
La foto in alto (siamo in Valle Cannobina) mostra la biodiversità del prato stabile delle zone montane. Il prato qui fotografato si sviluppa su terreno piuttosto povero, ma le difficili condizioni ambientali vedono ricche fioriture. A bordi – spesso addossati ai muretti a secco – non mancano i mirtilli e i lamponi…
In costruzione: Frutti selvatici
I piccoli frutti selvatici nell’ecosistema. Le piante hanno i loro impollinatori, ciò che producono trova schiere di consumatori pronti a nutrirsene. Tra le varie specie troviamo pure piante d’importazione sfuggite alle coltivazioni e ben acclimatate: catalogate tra le specie alloctone… sono talvolta viste come invasive ma – ad un sano esame di realtà – possono diventare una piacevole sorpresa. Tra i frutti selvatici si vuole tenere conto anche delle piante rinselvatichite in seguito all’abbandono delle coltivazioni, o nate da semi portati dagli animali: se resistono senza trattamenti antiparassitari alle nuove condizioni di vita possono vantare un patrimonio genetico frutto della selezione naturale che merita attenzione.
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4 – Ultimi prati montani…
La fotoelaborazione in alto viene da un prato non ancora falciato della Valle Vogna (Valsesia) – L’esplosione di colori e di profumi è dovuta a pratiche colturali tramandate di generazione in generazione. Il foraggio che se ne ricava è un prodotto unico, spesso realizzato sfidando i capricci del tempo meteorologico e destinato esclusivamente ai piccoli allevamenti famigliari. Vista la natura del terreno, in tutta l’Alta Valle la fienagione vede l’utilizzo di pochi attrezzi a motore, per di più di ridotte dimensioni e di scarsa potenza.
Vai a La fienagione
Vai a Il Piano Montano Un articolo che vuole illustrare le attività umane e la fauna selvatica del Piano Montano, ovvero di quella realtà socio-culturale che – da circa 1000 metri sul livello del mare, si può esplorare salendo verso le montagne…
Vai a: I prati della Val Vogna
Valsesia, la valle del Torrente Vogna – La Val Vogna è presa in considerazione per la bellezza dei suoi prati e per il foraggio che se ne ricava. Si tratta di produzioni che potremo definire “di nicchia”. La fienagione – che deve tenere conto dei capricci del tempo meteorologico – la conservazione del foraggio e il suo utilizzo meritano qualche riflessione. Insieme alle erbe, l’articolo vuole illustrare gli insetti che si aggirano di fiore in fiore. Nell’inserto circolare: microlepidotteri.
5 – Radure di montagna e prati-pascolo…
Nella foto in alto: un prato pascolo dell’Alta Val Sorba, nel territorio del Comune di Rassa (Valsesia), siamo a circa 1400 mslm. A queste quote, e vista la distanza dagli insediamenti umani permanenti, non si produce alcun tipo di foraggio da conservare. La ricchezza di erba vede – in genere dalla metà di giugno e fino al settembre – viene però utilizzata dal bestiame domestico durante il periodo della monticazione.
Vai a Valle dei Tremendi L’articolo sulla “Valle dei Tremendi” porta alle peonie dell’Alpe Massucco, nel territorio di Rassa, in Valsesia. Il percorso è ricco di note storiche e naturalistiche: dalle cave di calce alle antche “carbonine”. Arrivati a destinazione, verso la metà di giugno si possono ammirare le fioriture di iris e di peonie che colonizzano i macereti e i resti di una antica cava di marmo…
Vai a Val Vogna: settembre tra prati e pascoli Settembre 2020: osservazioni e appunti in una delle Valli laterali della Valsesia…
Progetto – Questo portale – esaurite le note introduttive e storiche di “Prati stabili natura sotto controllo“- raccoglie i collegamenti che portano a specifiche descrizioni sul governo dei prati e dei pascoli montani, sull’utilizzo delle piante che vi crescono e sugli eventuali endemismi. Lo scopo: conoscere la vita e l’impatto ambientale degli animali (selvatici e domestici) che ci vivono stabilmente o che ne usufruiscono anche saltuariamente.
Per arricchire le indagini sugli ambienti qui presentati si richiederà – direttamente agli autori – l’autorizzazione all’utilizzo delle loro foto e/o dei loro testi. Grazie in anticipo a chi vorrà collaborare.
Franco Gray (All’anagrafe: Franco Bertola)
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