Sant’Agostino, anno 2012

 

Veduta parte inferiore del laghetto di Sant'Agostino

Estate. Nella parte inferiore dell’invaso fioriscono le ninfee gialle (Foto: Michela Ferrara)

Sulla sponda destra dell’invaso inferiore, durante la stagione fioriscono “le ninfee gialle”, meglio note come giacinti d’acqua ma di catalogazione (al momento) incerta.  Nell’invaso superiore ad agosto sono state osservate almeno tre isole galleggianti di ninfee bianche. Si tratta di formazioni che galleggiano sull’acqua. Spostandosi molto lentamente, in pochi giorni raggiungono le opposte sponde.

Ninfee

Nell’invaso superiore abbiamo notato tre isole galleggianti di ninfee. Ad agosto alcune piante erano in fiore.

 

Le ninfee del laghetto di Sant’Agostino  pongono parecchi interrogativi. Come ci sono arrivate?  Per  i giacinti d’acqua si può ragionevolmente credere che siano finiti nell’invaso grazie agli uccelli migratori che ne frequentano le sponde.  Per le ninfee bianche il discorso è invece diverso: qualcuno ve le ha portate e ne ha favorito l’attecchimento. Stando ai racconti ascoltati il 14 ottobre durante un’escursione organizzata dal Gruppo Supervulcano della Valsesia, si è infatti potuto scoprire che alcuni anni fa tre rizomi di ninfea, ancorati con legacci vegetali, furono sistemati presso i punti più remoti e quasi inaccessibili della sponda destra. L’operazione ha avuto successo, ma questa è soltanto una della tante storie ascoltate quel giorno: le altre sono ancora da raccontare…

E come sono arrivati fin lassù i pesci che ne popolano le acque? Si tratta di specie ittiche non presenti  negli altri corsi d’acqua della valle e,  oltre alle tinche, si possono notare pesci presenti  a quote più basse, dove l’inverno è meno rigido.

 

Escursione sulla mulattiera

14 ottobre. Nonostante il tempo incerto, si risale la mulattiera che da Roccapietra porta a Sant’Agostino. L’escursione è organizzata dall’Associazione del Supervulcano della Valsesia.

 

Sosta didattica davanti alla cappella di Sant'Agostino.

14 ottobre. Arrivati nei pressi della alla cappella dedicata a Sant’Agostino, Sandro Orsi  a Mario Soster raccontano di castelli e cave, di natura e di lotte…

 

 

Sant'Agostino, novembre

Novembre: L’invaso superiore visto dal cariceto (Foto: Tito Princisvalle)

 

Bussola e incisioni sulla roccia

Dal castello di Arian verso Punta Bondale. La bussola posta su strane cavità scavate nella roccia ne indica l’allineamento.

 

 

Pozzo di Arian. Sant'Agostino

Il pozzo del castello di Arian. Si tratta dei resti di un’opera realizzato  presso la sponda destra dell’invaso superiore

Cariceto con farfalla

Il sentiero che dall’invaso superiore porta verso Roccapietra e i resti del Castello di Arian costeggia un cariceto pianeggiante che, nei periodi di pioggia intensa,  tende ad allagarsi. Durante la stagione calda le piante erbacee raggiungono i due metri di altezza

  Pagina a cura di Franco Gray

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