In questo sito parliamo anche di esplorazioni e di ricerca d’ambiente, con qualche riferimento all’antropologia all’etnologia.
Una volta l’esploratore era colui che – di ritorno da viaggi spesso ai limiti del mondo conosciuto – raccontava di quanto aveva visto e studiato. Oggi la situazione è diversa: nell’era della Globalizzazione i paesi d’oltremare sono spesso raggiungibili più velocemente dei luoghi sperduti che circondano il proprio quartiere di residenza e, a volte, non presentano grossi elementi di novità. Con queste premesse, il cacciatore dell’ignoto mette a punto quadri di riferimento teorici per studiare l’ambiente vicino, ovvero quegli stessi luoghi e quelle stesse persone che tutti credono di conoscere ma che, in realtà, è difficile riuscire a comprendere fino in fondo. Etnologi ed antropologi di frontiera si soffermano dunque anche su storie e fatti dei quali non è facile cogliere la dimensione spazio-temporale, le motivazioni e la cultura che li hanno prodotti. Nel giudicare gli altri, in effetti, spesso ci si accontenta di interpretazioni superficiali o di quanto sintetizzano i media: di conseguenza l’opinione che se ne ricava coincide con quanto la logica dominante vuole far credere. Il compito di chi vuole conoscere il mondo che già pare conosciuto è invece un po’ più complicato e, di fronte a un manufatto, a una storia o a una formazione sociale, il pioniere della ri-scoperta esamina il materiale a disposizione, raccoglie nuovi dati, li verifica, li interpreta e, con essi, costruisce una fitta rete di osservazioni. Lo fa per cercare di individuare le risorse, i prodotti e le motivazioni che stanno alla base delle diverse culture, o per svelare le falsità e i pregiudizi che il tempo non è riuscito a scrollarsi di dosso.
Pagina a cura di Franco Gray – (All’anagrafe: Franco Bertola)
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