Alcune piante di mirabolano messe a dimora circa vent’anni fa dallo scrivente lungo i poderi ancora in parte coltivati sono cresciute vigorosamente e si sono moltiplicate. Ora allietano le colline e le piste che le raggiungono, vediamo come…
I mirabolani – Noti anche come àmoli, i mirabolani possono formare bellissime siepi. I loro frutti sono dissetanti, piacciono agli animali e – con un po’ di pazienza – possono essere utilizzati per preparare ottime composte. Dulcis in fundo: le piante sopportano le potature, si prestano come portainnesti e si riproducono da seme con estrema facilità mostrando caratteri genetici diversi. Preziose!
In alto – Le immagini danno l’idea della variabilità dei frutti: maturati su piante selvatiche nate da seme, mostrano dimensioni e colori diversi. Anche il loro sapore non è lo stesso: alcuni alberelli danno frutti dolci e succosi, altri si coprono di frutti dal gusto piuttosto aspro e dalla buccia spessa…
I mirabolani sono tra i primi a fiorire: annunciano la primavera. Sulle colline presso casa mia i loro fiori bianchi compaiono già verso la metà di marzo e, nelle ore calde della giornata, il ronzio e gli andirivieni degli insetti indicano l’importanza e l’utilità di queste fioriture precoci che – se la stagione corre asciutta – durano a lungo e attirano soprattutto le api, i bombi e qualche farfalla. Gli animali cercano i loro frutti, soprattutto in estate, quando il caldo è opprimente e l’acqua scarseggia: alcune varietà producono presto, altre solo verso la fine d agosto. I frutti che maturano sugli alberi attirano gli uccelli, i ghiri, gli scoiattoli e i moscardini. In seguito, quelli che cadono al suolo nutriranno invece i molti mammiferi che non possono salire sugli alberi: la volpe – ad esempio – ne fa delle scorpacciate.
Un portainnesto che sopravvive – I mirabolani sono usati come portainnesto per gli albicocchi e i pruni. Dalle mie parti capita spesso che le varietà di albicocco acquistate nei supermercati e frettolosamente trapiantate – proprio in quanto non adatte al clima – si ammalino facilmente e muoiano. Se a seccare – vinta dalle malattie – sarà la parte innestata il mirabolano usato come portainnesto in genere sopravvivrà: in questo caso, dai polloni che spunteranno dal terreno nel giro di un paio d’anni compariranno i primi fiori e i primi frutti, e la pianta non avrà bisogno di trattamenti antiparassitari.
Storie di trapianti – Verso la fine del Novecento (vi sto parlando del secolo scorso!) un Ente organizzò un corso di frutticultura e, per spiegare le tecniche di innesto, acquistò parecchie piantine di mirabolano. Alla fine delle lezioni le piante rimaste – che sembravano destinate alla discarica – furono messe a disposizione dei corsisti, ma non tutti avevano terreno sufficiente per la loro messa a dimora. Per favorire la mobilità agricola (a quei tempi dalle mie parti alcuni appezzamenti erano raggiungibili solo a piedi e la gente ancora si caricava le gerle sulle spalle!) avevo realizzato alcuni tratti di piste forestali: a me il terreno non mancava e con quelle provvidenziali piantine impiantai pure delle siepi. Sia sulle colline che nel fondovalle i mirabolani iniziarono a crescere un po’ dappertutto: i loro semi furono infatti dispersi soprattutto dagli uccelli, o furono seppelliti dagli scoiattoli.
La riproduzione spontanea – Portati lontano dalla pianta madre anche grazie ai ruscellamenti temporanei i semi dei mirabolani trovano le condizioni ideali nel terriccio in cui vengono depositati dall’acqua piovana. Se attecchiscono in condizioni ideali a volte crescono più del dovuto: in questi casi con una drastica potatura gli esemplari troppo esuberanti vengono mantenuti nelle volute dimensioni. Detto per inciso, gli interventi da “potatore folle” effettuati a circa un metro dal suolo (ovviamente nel corso dell’inverno) danno dei vantaggi non indifferenti perché dal tronco rimasto senza chioma in primavera spunteranno nuovi rametti che, nel giro di un paio d’anni, si copriranno nuovamente di fiori e di frutti. Frutti che – vista la modesta distanza dal suolo – potranno essere colti senza fatica.
Gli scoiattoli – con le loro operazioni di raccolta e di interramento dei frutti – sono ottimi seminatori. La velocità e le tecniche che gli scoiattoli mettono in atto per raccogliere e nascondere i frutti commestibili sono documentate in un articolo che parla della raccolta delle noci. Come mostrano le foto, i fiori del mirabolano forniscono nettare e polline alle api. I frutti sono molto appetiti, e non solo dagli animali: quando la stagione estiva si fa asciutta, parecchi insetti vi trovano nutrimento. Consumati sul posto, trovo i mirabolani dissetanti e ribadisco che – se raccolti e portati in cucina – diventano ottime composte.
Frutti diversi su piante diverse
Parliamo di piante nate da seme, quindi portatrici di un bagaglio genetico sorprendentemente diverso da soggetto a soggetto. Di conseguenza è possibile osservare:
- alberelli che producono frutti piccoli e gialli;
- piante che danno frutti di dimensioni maggiori dei soliti due-tre centimetri circa di diametro, spesso dolci e con colorazione della buccia tendente al rosato;
- alberi che tendono a crescere vigorosamente e a produrre drupe blu scuro, in genere a maturazione tardiva;
Detto in breve, ogni pianta nata da seme può riservare sorprese…
I mirabolani ornamentali
Le capacità del genere umano di trasformare gli esseri viventi sono note a tutti. Il cosiddetto “Mirabolano rosso” ha foglie rosso-violacee ed è apprezzato per la sua fioritura rosea. Catalogato come Prunus cerasifera, da alcuni autori è definito “ciliegio rosa”.
Foto a lato – I fiori rosa del Prunus ornamentale catalogabile come Prunus cerasifera Ehrh. subsp. pissardii (Fonte: Acta plantarum). Come mostra la foto, anche i fiori colorati forniscono nutrimento a parecchi specie di insetti: le api li frequentano con impegno. I Prunus in questione danno frutti dal colore violaceo.
Nota – Per i sinonimi basterà consultare Acta Plantarum.
Franco Gray (All’anagrafe: Franco Bertola)
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La descrizione dei mirabolani e dei piccoli frutti selvatici continua. Le ricette per la preparazione delle composte sono rimandate ad altri articoli…
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