Cigni: scivolano sull’acqua come la più silenziosa delle imbarcazioni, si librano nell’aria con qualche saltello e pochi battiti d’ali. La loro bellezza è apprezzata sin dalla nascita delle prime civiltà, la loro grazia è entrata nei miti…
Cigni: tra miti senza tempo…
I cigni, grazie alla loro superba eleganza, sono entrati nei miti di molte culture. Nella mitologia greca, ad esempio, i Dioscuri – figli di Zeus e di Leda regina di Sparta – sarebbero nati dalle uova di un cigno. La vicenda dell’unione dei due amanti appare un po’ complicata e al riguardo la narrazione antica racconta che il padre degli dei, invaghitosi della bella Leda, assunse le sembianze di un candido cigno per sedurla. Ci riuscì, e da quella unione fraudolenta furono generate due uova: a rompere il guscio della prima furono Castore e Polluce, meglio noti come i Dioscuri protettori, tra l’altro, dei guerrieri in battaglia. Dall’altro uovo videro la luce Elena (la bella regina di Troia) e Clitennestra, moglie assai infedele di Agamennone.
E ora – siccome in questo articolo si vuole raccontare la vita dei cigni dal punto di vista naturalistico – lasciamo la mitologia e entriamo nelle vicende quotidiane di questi stupendi uccelli.
La foto a sinistra spazia tra la scienza e la poesia – Annamaria Portalupi ritrae una famiglia di cigni sulle sponde di un romantico corso d’acqua e, a ben guardare, l’immagine già fornisce parecchie informazioni scientifiche: siamo in inverno, sono presenti sia il cigno maschio che la sua compagna. Tra i due troviamo anche cigni nati in primavera: li riconosciamo come tali perché, tra le piume candide, mostrano ancora chiazze di colore scuro…
L’accoppiamento – I cigni formano coppie stabili che in genere durano per tutta la vita. Nel mese di febbraio, con la fine del gelo, tra il maschio e la femmina iniziano i complessi rituali amorosi. L’accoppiamento – come mostrano le foto sotto – avviene nel’acqua ed è caratterizzato da un affascinante cerimoniale…
Scrive Roby Rusty, autore delle foto della coppia di cigni che si scambiano effusioni:
… i due cigni si affiancano, poi cominciano ad immergere le testa nell’acqua in modo asincrono, prima uno e poi l’altro. I colli si incrociano uno o due volte, poi si dividono […] il maschio che è più grande della femmina sale lateralmente sopra la compagna, si gira ed inizia il breve accoppiamento con la femmina completamente sott’acqua. Terminato l’accoppiamento comincia la parte bellissima… entrambi alzano al massimo i colli verso l’alto, si avvicinano e iniziano ad arcuare i colli disegnando un cuore…. Terminata la parte affettiva, si distanziano leggermente, poi si incrociano nuovamente e iniziano a pulirsi le penne…
Tra acqua e terra: il nido
Primavera – Nelle foto in basso una coppia di cigni sta costruendo il nido ma non ha ancora iniziato a covare: maschio e femmina si aggirano tra la vegetazione delle sponde a cercare cibo e altro materiale per renderlo di dimensioni maggiori e più confortevole. Nella seconda foto (siamo ormai a maggio) la femmina ha preso possesso del nido e probabilmente ha già dato inizio alla cova.
Foto in alto – Una coppia di cigni in un momento di pausa. Maschio e femmina (quest’ultima in primo piano) si aggirano tra l’acqua e la vegetazione delle sponde. La loro momentanea assenza permette di osservare che nel nido sono presenti due o tre uova: probabilmente la femmina ne deporrà altre. Il maschio sullo sfondo è ben individuabile come tale grazie alla presenza di una più marcata protuberanza nera sopra il becco.
I cigni, in breve
I cigni, oltre ad essere abili nuotatori capaci di muoversi velocemente a pelo d’acqua, sono anche buoni volatori. Le operazioni di abbandono dell’acqua – come mostra la foto di Angelo Butera – avvengono a piccoli salti: i cigni abbandonano l’elemento liquido sfruttando la tensione superficiale che separa l’acqua dall’aria. In fase di arrivo il loro impatto genera invece lunghe scie di frenata sulla superficie liquida.
Abili a scivolare sulla superficie, i cigni non cercano cibo sotto’acqua: nei fiumi e nei laghi preferiscono scandagliare le rive e setacciare con il becco la vegetazione di superficie. Sono per lo più erbivori, ma non disdegnano i piccoli molluschi, i pesci di modeste dimensioni, i rettili e gli anfibi che frequentano le sponde. Lasciata l’acqua, la loro pastura è composta di frutti e foglie. Nelle zone protette sono alimentati con pastoni a base di frutta, verdure e farine.
Vita da cigno – Il Cygnus olor (Cigno reale, noto anche come Cigno bianco) è un uccello protetto presente anche nei grandi parchi urbani. Allo stato selvatico vive nei fiumi, nelle paludi e nei laghi: predilige infatti gli spazi aperti e le rive coperte di vegetazione. Maschio e femmina formano coppie stabili che vanno ben oltre la stagione riproduttiva. Le dimensioni del maschio (le femmine sono di taglia leggermente inferiore) sono considerevoli: l’apertura delle ali supera abbondantemente i due metri e il peso – secondo alcune fonti – può sfiorare i venti chili. Come mostrano le foto, la costruzione del nido inizia con il caldo della primavera e il ricovero – posto in genere sulla terraferma a poca distanza dall’acqua – è costruito con un ammasso di erbe palustri e rami che, in parte ammassati e in parte intrecciati, raggiungono il diametro di circa un metro. Il nido è sempre ben curato e i genitori, anche nel periodo della cova, di tanto in tanto vi portano nuovo materiale per alzarne e ampliarne i bordi. Il numero di uova, di colore biancastro, è abbastanza esiguo: nei nidi se ne possono contare sette o otto…
I pulcini…
I cigni formano coppie stabilie affiatate: sia nella costruzione del nido che nella cova maschio e femmina si spartiscono i compiti equamente. Dopo la deposizione dell’ultimo uovo, entrambi i genitori iniziano a covare, ma la femmina vi dedica un tempo maggiore rispetto al compagno. I genitori non lasciano certo il nido incustodito, ma spesse volte il maschio si allontana e va in cerca di cibo. La schiusa avverrà a distanza di poco più di un un mese e i pulcini che vedono la luce sono già in grado di nuotare al seguito degli adulti: alcune foto li mostrano ben protetti, traghettati da un luogo all’altro – soprattutto nell’attraversamento di acque poco sicure – sulla schiena dei genitori.
Foto in alto – Fine settembre: i giovani cigni che seguono i genitori mostrano ancora chiazze di piume di color marrone chiaro: sono il segno distintivo dei nati nell’annata. Gradatamente compariranno piume e penne via via più candide, ma il colore del becco cambierà in tempi più lunghi…
Incontrare i cigni…
Cigni e cigni “selvatici” – I cigni sono spesso allevati e accuditi. Tutto ciò potrebbe creare complicazioni a chi volesse avvicinarli senza adottare le necessarie precauzioni. Per spiegare il perché occorre ricordare che un animale che viene a contatto con gli umani – dalla nascita o almeno nel primo periodo della crescita – associa le persone alla sua specie di appartenenza: di conseguenza nei loro confronti potrebbe instaurare rapporti conflittuali o – al contrario – dimostrare eccessiva confidenza.
I rapporti conflittuali in genere si manifestano nel periodo degli amori: i cigni allevati in cattività potrebbero percepire chi li accudisce come un loro simile, un concorrente-competitore da sbaragliare in quanto potrebbe guastare i rapporti di coppia e fecondare la femmina oggetto di corteggiamento. Sul lato opposto, l’eccessiva confidenza verso il genere umano potrebbe far cadere le diffidenze e favorire gli episodi di bracconaggio. I cigni allo stato selvatico da me osservati – come si legge alla conclusione – in effetti si dimostrarono fin troppo confidenti…
Incontri con i cigni “selvatici”: riflessioni e qualche esperienza personale – Visti i rapporti che i cigni possono aver avuto con gli esseri umani, nell’avvicinarsi a questi uccelli occorrerà tenere presente che – soprattutto nel periodo del corteggiamento e in quello immediatamente successivo della costruzione del nido e della cova – i maschi potrebbero vedere come un nemico da combattere chi volesse spiarli da vicino: tenendo conto della loro mole e delle regole che la riservatezza impone… sarà quindi molto prudente studiarli a debita distanza. Tutto ciò va fatto per evitare “incidenti” e – in modo particolare – ogni possibile forma di molestia nei loro confronti. Per quanto riguarda la custodia del nido e dei pulcini i cigni si comportano come le galline ruspanti: se avvertono pericoli per la prole si avventano contro gli intrusi e li attaccano. Un discorso a parte meritano i cigni (foto conclusive) che vivono nelle anse dei fiumi o nei laghi: sono nati in grandi spazi aperti, ma a volte sono “viziati” dagli esseri umani. Io non lo immaginavo e l’ho imparato a mie spese quando, sulle rive del Reno, decisi di cambiare l’obiettivo per fare delle foto azzeccate. Poggiato lo zaino sul greto, cominciai a tirarvi fuori il necessario ma… i cigni mi tenevano d’occhio e credettero che stessi prendendo del cibo per loro: lasciata l’acqua mi vennero incontro in quattro. Il più audace già mi stava prendendo di mira l’astuccio del grandangolo, gli altri sembravano eccitati. Nei miei confronti non c’era rivalità ma… vista lo loro mole e il calore delle loro effusioni… preferii arraffare tutto quanto e mettere in atto una precipitosa ritirata strategica che – ad essere sincero – dovrei definire “fuga precipitosa”.
Cygnus cignus: aggiornamento del 20 febbraio 2020 – Un foto che porta verso nuove ricerche…
Franco Gray (All’anagrafe: Franco Bertola)
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