Il mondo è pieno di favole, fiabe e detti popolari e i luoghi più significativi hanno le loro storie. La loro diffusione permetterà la condivisione di un patrimonio culturale non indifferente…
Le volpi e la loro astuzia tra favole, fiabe e realtà…
La realtà
Da Grizmek:
Etologia – […] La VOLPE ROSSA è stata considerata fin dai tempi di Esopo l’incarnazione stessa dell’astuzia e della scaltrezza, e perciò è divenuta oggetto di innumerevoli favole, leggende e racconti; essa è senza dubbio uno dei più noti Carnivori europei. […]
(Grizmec, Vol. XII; pag 280)
Le abitudini della volpe, il suo ruolo di predatore e di animale opportunista, la sua vita riproduttiva, le sue abitudini meritano attenzione.
La vita “reale” delle volpi è descritta in un precedente articolo:
Vai a Volpi: storie di boschi e di furbizia
Favole: da Fedro
La volpe e la cicogna: una delle significative favole di Fedro
la favola, adattamento – Un giorno la volpe invitò a cena la cicogna alla quale servì il brodo in un piatto largo e basso in modo che non riuscisse a trangugiarlo. La cicogna ricambiò la gentilezza e preparò per la volpe un fiasco lungo e stretto con del cibo tritato. Sembra che la volpe – capita la lezione – abbia esclamato: “… Deve ognuno subire di buon grado quello di cui egli stesso ha dato esempio”.
Un racconto della tradizione orale
Nelle valli montane e nelle campagne dei tempi magri le gesta dei lupi e delle volpi accendevano la fantasia popolare. Le storie che ancora echeggiano li dipingono con gli stessi difetti e lo stesso comportamento degli esseri umani, spesso esaltando l’astuzia della volpe e la dabbenaggine del lupo. Ecco, emersa dai ricordi della mia infanzia, una storia che parla del lupo, della volpe e della polenta. Credo che avesse anche finalità didattiche: i bambini che l’ascoltavano imparavano a preparare la “pulenta cuncia”…
La polenta della volpe
La volpe si stava preparando una buona polenta “… proprio una di quelle polente – spiegavano gli affabulatori mimando i vari passaggi – che si mangiano nei giorni di festa: aveva messo il paiolo di rame al gancio del camino e, quando l’acqua già bolliva, l’aveva salata. Poi ci aveva aggiunto la farina di granoturco mescolando ben bene con il bastone. La polenta era quasi cotta quando… ci mise anche dei funghi e un po’ di burro…”
A questo punto: colpo di scena. Il lupo bussa alla porta:
“… il lupo è un po’ ignorante – continuava il cantastorie dopo aver battuto le nocche su di un tavolo – ma è forte come un toro. La volpe pur impaurita… apre la porta e lo fa entrare…”
– Buondì comare volpe: ho sentito un profumino che arriva fino alla mia tana: che si cucina di buono, oggi?
E mentre il narratore fingeva di mescolare, la storia andava avanti tra espressioni mimiche e cambi nel tono della voce:
“La volpe conosceva bene il vecchio lupo: sapeva che avrebbe chiesto un po’ di polenta e che, un boccone dietro l’altro, se la sarebbe sbafata tutta. Così, mentre continuava a rimestare la farina nel paiolo, pensò di liberarsi di quell’invadente prepotente…”
– … sto facendo la polenta ma… mi manca la coda di un lupo per insaporirla con l’ultima mescolata. Dovrei metterci la mia, ma non è come quella dei lupi. Sai, l’altra volta ne è passato di qui uno, forse è tuo cugino. Ha messo la sua coda nel paiolo e il profumo della polenta condita è arrivato fino all’Alpe di Sopra, quello dove la settimana scorsa ho rubato una gallina…
– Una gallina? E dov’è ora quella gallina?
– Beh… me la sono mangiata quasi tutta. Il poco che è rimasto lo mangerei con la polenta appena sarà cotta…
– Ah bene, per la coda… ci metto la mia. Tu volpe, vai a prendere la gallina rimasta. Alla polenta ci penso io!
La volpe – com’è ovvio – prese la palla al balzo e… con la scusa della gallina, se ne andò in fretta. Per evitare la furia dl lupo preferì infatti perdersi lo spettacolo…
“Detto fatto – concludeva l’affabulatore – il lupo infilò la coda nel paiolo. E ahaaahhhhi, uahhhiii . Insomma: sta ancora correndo su per la montagna…”
E la storia finiva lì, mentre chi l’ascoltava pensava al lupo con la coda senza peli e bruciacchiata, o immaginava la volpe che si mangiava la sua polenta in santa pace.
Sopra – Illustrazione parziale del mese di dicembre del Calendario Lunare delle semine e dei lavori – Ed, Giunti/ Demetra 1995-2014- Copertina, illustrazioni interne e progetto grafico di Costantina Fiorini.
Vai a: Volpi: storie di boschi e di furbizia
Non solo volpi, lupi e polente…
Altre immagini e altri racconti sono in fase di ricerca – Prendendo spunto da questo articolo si vuole recuperare – in sostanza – una carrellata di aneddoti e di storie. Si raccolgono perciò foto, testimonianze orali e scritte che riguardano gli animali, i luoghi e le creature che li popolano (siano esse reali, o frutto della fantasia). Saranno particolarmente interessanti le leggende che rischiano di essere dimenticate. Non perdiamole…
Chi volesse dare il proprio contributo potrà inviare una mail a questo indirizzo:
storienaturali@gmail.com
Franco Gray (All’anagrafe: Franco Bertola)
Bibliografia:
Grzimek, Vita degli animali – Bramante editrice – S.d.
Fedro, favole e tu che animale sei – Ed. Giunti – Illustrazioni di Costantina Fiorini.
Calendario Lunare delle semine e dei lavori – Ed, Giunti/ Demetra 1995-2014- Copertina, illustrazioni interne e progetto grafico di Costantina Fiorini
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