Questa storia comincia nel bosco e nel gelo, quando il suolo è ricoperto di neve. Per gli animali selvatici la stagione invernale è la più difficile: alcuni emigrano verso climi meno rigidi, altri la affrontano cadendo in un letargo più o meno prolungato. Gli scoiattoli fanno invece tesoro delle scorte di cibo accumulate nel corso della stagione propizia. Le cavità degli alberi diventano pertanto la loro dispensa, il suolo la loro fonte di cibo. Scavando tra le foglie marcescenti scovano infatti larve, semi sepolti e radici…
Dopo l’inverno arriva la primavera…
I nidi di scoiattolo sugli alberi– Da ragazzo ero curioso quanto adesso, ma la discrezione non era il mio forte: quando sugli abeti che tuttora crescono non lontano da casa mia notavo il tipico grande ammasso tondeggiante fatto di rametti e di foglie mi arrampicavo lungo i rami per andare a ficcare il naso nel nido dello scoiattolo. Poi, oltre a quello presente sull’abete, andavo a esplorare gli altri nidi raggiungibili posizionati sui larici, sui castagni o sul gigantesco pino strobo che, a quei tempi, ancora svettava sulla collina.
In genere all’interno dei nidi verso i primi di luglio trovavo quattro o cinque piccoli ancora glabri e, dopo averli osservati, li rimettevo diligentemente a casa loro. La madre però non gradiva i miei sopralluoghi e quando – nei giorni a seguire – tornavo tra i rami trovavo il rifugio ormai vuoto: i piccoli erano stati portati lontano, in siti più sicuri. La vita degli scoiattoli in effetti non è poi così tranquilla: gli adulti sono un buon boccone per gli uccelli rapaci e i nidi indifesi possono essere facilmente saccheggiati dalle martore o dalle ingorde cornacchie…