Estratto da “Cicli produttivi e cultura popolare fra tradizione e modernità: il caso di Serravalle Sesia“, tesi di laurea di Franco Bertola.
Il Dopoguerra. Strategie di sopravvivenza alimentare
[…] In paese, nei primi anni del Dopoguerra i conflitti sindacali, le paghe basse, le difficoltà di trasporto delle merci incidevano pesantemente sul vivere quotidiano della gente. Se i salari, le coltivazioni e gli allevamenti permettevano di sopravvivere, le risorse dell’ambiente naturale offrivano golose opportunità: oltre ai funghi e alle erbe selvatiche commestibili, i pesci del fiume e gli animali dei boschi interrompevano la monotonia delle solite minestre di verdure e delle scarse porzioni di proteine fornite dagli allevamenti domestici. E fu così che i tempi difficili furono resi meno duri con il ricorso a pratiche antiche che, a volte, o sfioravano l’illegalità o violavano apertamente le vigenti leggi.